L’ictus cerebrale rappresenta la principale causa di disabilità in età adulta ed anziana. La riabilitazione neuromotoria convenzionale è volta al miglioramento delle performance motorie e cognitive del paziente con ictus per ripristinare la migliore autonomia funzionale e qualità di vita possibili in relazione al danno cerebrale. Nella patogenesi dell’ictus ischemico la brusca riduzione del flusso ematico cerebrale determina un’aumentata sintesi di ossido nitrico (NO) che contribuisce al danno neuronale ed endoteliale. L’NO è un radicale libero altamente reattivo che si comporta come un neurotrasmettitore ed è coinvolto nel controllo dell’attività neuronale e nella regolazione dei fenomeni implicati nella plasticità cerebrale. La riabilitazione neuromotoria convenzionale intensiva contribuisce a diminuire i livelli sierici di NO così riducendo lo stress ossidativo e conseguentemente il danno endoteliale e neuronale. Inoltre, la modulazione della biodisponibilità dell’NO facilita la plasticità neuronale favorendo i processi di rimodellamento sinaptico con conseguente miglioramento dei deficit neuromotori del paziente con ictus ischemico.

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